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venerdì 5 maggio 2017

L’innovazione digitale e settore Food: nasce Kalabria.top

Un nuovo sito web tutto da gustare, con ricette tipiche calabresi: kalabria.top
Sempre più giovani si dedicano all’arte culinaria, gli stessi che tendono ad essere sempre più social. La contaminazione di questi due mondi contribuisce a ridefinire le pratiche creative e produttive della società stessa.
In questi ultimi anni il food ha assunto un ruolo molto importante non solo nei ristoranti e nelle guide gastronomiche, ma aanche tra i forum nella condivisione di ricette di cucina e di consigli, sui blog, sui canali social. Cene Social Eating, Showcooking, Digital Food Days, live cooking, Startup, protagonisti di Food Tech, Ag Tech (progetti, eventi, contest) sono tra i risultati della contaminazione di queste due sfere apparentemente lontane ma con molti punti di contatto.
Ma ciò che più attira l'attenzione dei media e del digital è la sfera lavoro: dagli sbocchi occupazionali alle nuove professioni.
 Il settore del Food ha straordinari margini di crescita sulle piattaforme digitali perché uno dei settori che più può sostenere l’economia digital. Entrambi, dunque, digital & food, sono in grado di suscitare interesse e coinvolgimento, come emerso anche dal recente convegno organizzato da Seeds&Chips in collaborazione con IAB (Interactive Advertising Bureau, una delle più importanti associazioni nel campo della pubblicità su internet a livello mondiale), dedicato alla comunicazione nell’agroalimentare.
Ma come si comunica il food? Quasi la metà dei canali che i consumatori utilizzano per cercare notizie e informazioni sul Food – i cosiddetti touch point – sono mezzi e piattaforme digitali. Siamo di fronte a un dato storico, perché il web in Europa ha chiuso con 36 miliardi di euro investiti nel 2015, sorpassando la tv.
La Geolocalizzazione  attraverso i social dei ristoranti, il tema delle recensioni, il food delivery con just eat in prima fila (Pizzabo, Cibando, Deliverex, Clicca e Mangia, Foodinho), sono alcuni degli strumenti social già esplorati. Nel digitale, infatti, ci sono ancora un sacco di opportunità.
Se cucinare e condividere il cibo sono da sempre attività sociali, ora il digitale permette di amplificarne la condivisione, tra food blog e social network rendendola social.
I foodblogger si stanno trasformando da semplici amanti della cucina in consulenti enogastronomici, autori di guide gourmand e food photographer.
Grazie a Internet la cucina è diventata un elemento trainante per eventi, aziende anche non direttamente legate al food. Un fenomeno quello del Food che fa discutere anche gli esperti di comunicazione e del design, foodblogger, critici enogastronomici e digital strategist. I tempi cambiano, le professioni pure.

martedì 4 aprile 2017

Lavoro: quali sono le aziende più ambite?

La forza del brand, ma anche la stabilità occupazionale, la possibilità di lavorare in un ambiente confortevole e di misurarsi con nuove sfide, la presenza di benefit e la qualità del management. Sono alcuni degli indicatori presi in considerazione per decretare le aziende più ambite dai lavoratori. Una volta conseguito il titolo di studio, per tutti i neolaureati, inizia una delle fasi più complesse della vita. Il modo in cui si affronta la ricerca di un impiego che soddisfi pienamente i desideri e i bisogni di chi si affaccia nel mercato del lavoro dipende da tanti fattori, tra cui il background formativo, le eventuali precedenti esperienze professionali, le aspirazioni personali, la determinazione a raggiungere obiettivi precisi o a sperimentare anche strade diverse da quelle che si volevano percorrere all'inizio del percorso universitario. Quali sono le aziende più gettonate?


In Italia, le Ferrovie dello Stato Italiane si riconfermano anche quest'anno al primo posto della classifica delle aziende dei sogni per i neolaureati. Al secondo posto troviamo Google e a seguire Apple. Al quarto posto in classifica Salini Impregilo, seguono Ikea, Ferrero e Mondadori. All'ottavo posto troviamo ENI, mentre BNL Gruppo Paribas e Roche completano la lista delle prime dieci. Questo è quanto emerso dalla ricerca sui giovani italiani e il mercato del lavoro effettuata anche quest'anno da Cesop HR Consulting Company che dal 2002 prende in esame un campione di 2.500 neolaureati in cerca di lavoro.

Inoltre, tra i settori che attraggono di più i giovani troviamo quello della consulenza e revisione aziendale con il 27,8%, a seguire dal settore dell'industria manufatturiera con il 19,9% e dai media e comunicazione con il 17,1%. All'ultimo posto si posiziona il settore del luxury & fashion con il 2,6% perché risulta difficile da raggiungere. Il 57,9% dei ragazzi vuole lavorare in una multinazionale o in una grande impresa italiana, il 3,5% aspira a lavorare all'estero e uno 0,5% vuole provare ad aprire una startup.

Cos'è il business plan e come crearlo bene


Per qualsiasi iniziativa d’impresa, non solo se appartenente ad un settore innovativo, il Business Plan è uno strumento di gestione fondamentale, un documento programmatico, strategico e analitico dalle molte e differenti finalità.
Il business plan rappresenta il progetto imprenditoriale di un’azienda. Si tratta di un documento che delinea e riepiloga linee strategiche, obiettivi, pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria. Per questo viene anche definito piano previsionale, piano di fattibilità, oppure semplicemente piano aziendale.

Contiene le descrizioni (per esempio la scheda personale dei soci), i numeri (stato patrimoniale, conto economico e prospetto di tesoreria) ed analisi di riscontri tecnici, logici, qualitativi e quantitativi.

Il business plan in genere viene redatto:
- all’apertura di un’impresa per verificare se l’idea è realizzabile;
- in seguito a una richiesta di finanziamento;
- per ristrutturazioni, ampliamenti, diversificazioni e integrazioni con altre strutture.

Si tratta perciò di un documento flessibile che ha una doppia funzione:
- interna: chiarisce all´imprenditore la conseguenza di precise scelte in presenza di determinati presupposti;
- esterna: ha lo scopo di presentare il progetto a terzi (potenziali nuovi soci, banche, altri finanziatori).
Partecipano alla stesura del business plan l´imprenditore, che descrive in modo compiuto il prodotto o il servizio da offrire al mercato, il management, che aiuta dal punto di vista tecnico-operativo l´imprenditore ed altri consulenti: esperto dimarketing, tecnici, avvocati, consulenti del lavoro. Infine il professionista (in genere il commercialista o il consulente aziendale), che elabora in modo logico e congruente i numeri forniti dai soggetti al fine di riepilogare gli aspetti patrimoniali, reddituali e finanziari.
Destinatari del business plan sono  l´imprenditore (singola persona fisica oppure compagine di soci), i soci futuri. La compagine sociale originaria potrebbe variare, perciò gli eventuali soggetti chiamati a sottoscrivere una quota o un aumento del capitale sociale o a confermare la loro intenzione di sostenere lo sviluppo societario devono poter conoscere le stime di redditività in senso ampio del loro capitale investito. Inoltre abbiamo i soggetti finanziatori ordinari (ad esempio, banche e istituti di credito) e straordinari (come istituzioni pubbliche per l´erogazione di fondi speciali, a fondo perduto o a tasso agevolato, ad esempio), il management: tutti i collaboratori dell´imprenditore con responsabilità di gestione
Sono tre i punti che non possono mancare nella stesura del business plan:
    Obiettivi dell’impresa
    Ricerca di mercato e relativo piano di marketing
    Conto economico

Può essere strutturato nelle seguenti sezioni sezioni:
- Descrizione del progetto. Si tratta della descrizione sintetica dell'idea imprenditoriale, con una definizione analitica di ogni prodotto e di ogni servizio che si intende offrire, le caratteristiche tecniche, i materiali, i punti di forza e di debolezza, gli aspetti innovativi, il prezzo (il tutto comparato alla concorrenza).

- La forma giuridica della società.

- La compagine sociale e l'organico. In questo capitolo è necessario evidenziare il profilo dei soci, con un'indicazione delle qualifiche professionali e delle esperienze precedenti, ruoli e funzioni interne ed esterne, struttura dei compiti e relazioni. È buona prassi mettere in evidenza anche il sistema di coordinamento e di gestione delle risorse umane.

- L'analisi del mercato. Prima di avviare un'attività qualsiasi, è bene compiere un'accurata ricerca di mercato. In questa parte del business plan è opportuno evidenziare i risultati della ricerca di mercato, il target di riferimento, il trend di settore, la concorrenza, la struttura distributiva tradizionale del prodotto e del servizio che si intende offrire.

- La strategia di marketing. Nel definire il piano è possibile utilizzare la regola delle quattro P: prodotto, prezzo, place (distribuzione), promozione. Non bisogna dimenticare di individuare il profilo del consumatore ideale.

- Strumenti e prassi per il raggiungimento dell'obiettivo imprenditoriale. Si tratta di precisare tutti gli strumenti necessari al raggiungimento dell'obiettivo aziendale. È importante descrivere anche la sede produttiva (dimensioni, ubicazione, tipo di immobile, contratto di affitto-acquisto, lavori di ristrutturazione, limiti, vantaggi...) e, in caso, l’elenco dei fornitori di materie prime così come il disegno tecnico, il processo di produzione o di erogazione del servizio, il controllo qualità, i macchinari o le tecnologie utilizzate.

- Gli aspetti organizzativi della società. E’ importante definire un piano per la gestione delle risorse umane, il numero dei dipendenti a ogni livello e il curriculum professionale di tutte le figure dirigenziali, sottolineandone i punti di forza.

-Tipologie contrattuali e formule di collaborazione. Descrivere il piano di assunzione di nuovo personale, i percorsi di carriera, i progetti di formazione ed anche orari e turni di lavoro.

- Piano finanziario, per evidenziare i dati economico-finanziari: piano di start-up con le fonti di finanziamento (se necessarie), metodi e tempi di rimborso.

- Promozione e pubblicità. Indicare in modo più dettagliato i piani di comunicazione pubblicitaria. In particolare, è bene individuare gli strumenti più idonei alla promozione dell'attività dell'impresa, il messaggio oggetto della comunicazione , il tipo di investimento da sostenere nei primi anni.

- La motivazione.Si tratta di una parte molto personale, dove l'imprenditore esprime quali sono le ragioni profonde che lo inducono a iniziare la nuova attività. Se ben formulata, rappresenta il vero valore aggiunto del business plan.

domenica 26 marzo 2017

Lavoro? La parola agli algoritmi

Ciao prima di rispondere alla domanda è bene capire cos'è un algoritmo.
È un processo definito da una serie di passi unici che servono a risolvere un problema. In informatica gli algoritmi sono usati sempre più spesso. Basti pensare a Facebook, nato da un algoritmo oppure ad un app che ci consiglia un buon posto dove mangiare oppure quale hotel prenotare per risparmiare. 



In un futuro ormai prossimo gli algoritmi domineranno il mondo specialmente nel campo lavorativo. Faranno le cose al posto nostro e garantiranno un buon risultato per tutto! Perché direte voi? Perché ci conoscono e sanno anche dove siamo! Sia che postiamo una foto su Facebook o condividiamo un post le grandi multinazionali raccolgono ogni giorno informazioni su di noi, su quello che ci piace. In pratica tramite Social Network ed app gli sviluppatori e gli economisti stanno continuando a raccogliere dati su di noi e sul nostro stile di vita per usarli successivamente con specifici algoritmi nello sviluppo di nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione! Per esempio oggi quanti mi piace hai dato ai post dei tuoi amici e quali ricerche hai fatto su Google? Pensaci bene prima di scaricare un app che condivida i tuoi dati ed i tuoi contatti!