lunedì 2 ottobre 2017

WhatsApp: scoprire chi ha visto la nostra foto profilo

Alcuni mesi fa #Whatsapp ha introdotto la possibilità di aggiungere una o più foto come "stato", immagini che restano visibili per ventiquattro ore e che vengono visualizzate dai nostri contatti, in base alle impostazioni sulla #privacy prescelte. L'utente viene informato su quali amici hanno visualizzato tali foto, mentre non è dato sapere chi è andato a sbirciare la nostra foto del profilo, ovvero visualizzarla ingrandita. Ora grazie ad una piccola app sarebbe possibile accedere anche a questa informazione. Da qualche giorno su Play Store è possibile installare una piccola applicazione chiamata "Who visited my WhatsApp profile", che in italiano significa "Chi ha visitato il mio profilo WhatsApp", nome che dice tutto sulle funzionalità dell'applicazione in questione.E' sufficiente installarla e inserire i nostri dati per sapere quali nostri amici hanno visualizzato la nostra foto del profilo, e l'ora in cui è stata guardata.


I dubbi sul funzionamento. I commenti lasciati dagli utenti sono molto positivi, ma tra questi serpeggia il dubbio che i contatti indicati come quelli che hanno visualizzato la nostra foto del profilo siano in realtà scelti casualmente dall'app stessa. C'è chi ipotizza che si tratti di una "truffa", ovvero un'app non funzionante creata con l'unico scopo di farci consegnare allo sviluppatore i nostri dati personali. Al momento dell'installazione infatti viene chiesto di condividere email e numero di telefono. Appare strano infatti che un'app sia in grado di carpire queste informazioni che non vengono comunicate dall'applicazione stessa.

venerdì 9 giugno 2017

Whatsapp cambia server ed userà quelli di Facebook

WhatsApp, il servizio di messaggistica più popolare del mondo con oltre un miliardo di utenti, utilizza oggi l’infrastruttura cloud di IBM. In base alle informazioni ricevute da CNBC, Facebook ha pianificato la migrazione verso i suoi data center, probabilmente per ridurre i costi di gestione. Cosa significherà questo per gli utenti? Probabilmente nulla, visto che riguarda solo un aspetto tecnico del servizio e non le sue funzionalità, ed è probabile che la maggior parte non noterà alcuna differenza rispetto al passato. L’azienda di Menlo Park ha acquisito WhatsApp nel 2014 per 19 miliardi di dollari, ma il servizio è rimasto sui server SoftLayer di IBM, per l’uso dei quali Facebook spende circa 2 milioni di dollari al mese. Quando il servizio di messaggistica è arrivato sul mercato (2009), gli ingegneri hanno scelto l’infrastruttura cloud di SoftLayer (acquisita da IBM nel 2013) composta da server “bare metal” che offrono prestazioni migliori. I server di Facebook invece sono più efficienti, in quanto richiedono meno hardware, grazie all’uso delle macchine virtuali. Ciò comporta anche una riduzione dei consumi e quindi una diminuzione dei costi.